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Pubblicato: Lunedì, 28 Maggio 2007 08:51
Don Chisciotte o Sceriffo di Nottingham?
Ad un anno di distanza dalle elezioni amministrative del 2006 ospitiamo degli scritti su personaggi caratteristici della politica paesana, probabilmente lo scritto risale alla data che il consiglio comunale ha individuato il difensore civico. Non ci resta che augurarvi buona lettura.
La sconfitta elettorale lascia il segno, soprattutto quando la distanza fra i contendenti è esigua.
Ma in politica, si sa, si vince e si perde, e non sempre chi vince ha ragione.
La metà di paese quella che ha perso le elezioni si interroga, rovistando fra la logica, senza riuscire a trovare una spiegazione ad una sconfitta che ha dell’irrazionale tanto da far sorgere un dubbio su una possibile futura vittoria.
La buona notizia, per gli speranzosi, è sensazionale. La riesumazione di Don Gigino Mazzuca Sindaco dal 1978 al 1993 , in politica da sempre, impiegato postale in pensione, AGT prima PA poi, cattolico praticante. Voce ufficiale del Presepio di Cerisano. Difensore Civico (con indennità) per grazia ricevuta. Una funzione super partes che dovrebbe dirimere le controversie fra cittadino e amministrazione. La buona notizia scaturisce da studi approfonditi e metodologici sulla drammaturgia del XVI e XVII secolo, mettendo in parallelo due teorie, una ispanica l’altra elisabettiana.
Miguel de Cervantes Saavedra, profetico, pare si sia ispirato proprio a lui. Il cavaliere della Mancia, alto, maestoso, impettito con il suo fido scudiero Sancho Panza, basso tarchiato, senza collo, un poco balbuziente.
Il Don alla sua uscita ufficiale ha sguainato la spada sul suo ronzinante e conquistando le folle che applaudivano compiaciute guadagnava la scena come ai bei tempi. Anzi di più. Applaudiva Donna Antonietta Greco di Salvatore nipote di Pasquale sfidante del Don nella giostra dell’anno del signore 1988. Applaudiva la cortigiana Maria Muoio maritata Zecca nipote prediletta di Mastro Gino fiero avversario del Mazzuca, tanto da spendere una fortuna per l’accesso agli atti della controversa pavimentazione verde del Reventino per imbastire una denuncia penale, mai depositata. Applaudiva Romolo Greco, gran ciambellano e ingegnere di corte, recitando il mea culpa sui trascorsi antitetici al Don.
Peccato che la terra di Mancia sia diversa dalla terra calabra di Cerisano. Peccato che l’iconografia classica di Don Chisciotte si discosti molto dal Don nostrano. Peccato che la storia o meglio la cronaca recente ci ricordi i danni del Mazzuca, i quattro miliardi di debiti contratti. Peccato che questo sia stato certificato da un suo fido collaboratore suo attendente di battaglia nelle ultime tornate elettorali. Peccato che proprio il Dott. Musacchio notaro comunale in carica seguì le pratiche del dissesto per conto del Ministero dell’Interno. Peccato che con un sussulto d’orgoglio il paese lo cacciò da Sindaco. Cade, quindi la teoria secondo la quale de Cervantes abbia avuto una profetica illuminazione e guadagna credibilità la Legenda di Scherwood. Il Don spalleggiato dai suoi uomini, il riccioluto cavaliere errante ministro degli alberi e lo sparviero ministro della pulizia e polizia locale, riesce a guadagnare il consenso del principe per la nomina a supervisore della foresta. In una cerimonia pomposa sotto lo sguardo compiaciuto dello stregone del villaggio, maestro di alchimie e infusi malefici, una stella lucente si appuntò al petto, giurando fedeltà alla causa e promettendo che mai nessuno riuscirà a sfuggire alla legge dello Sceriffo di Nottingham.
Quando la realtà supera la fantasia.
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Pubblicato: Venerdì, 11 Maggio 2007 13:53
Intervento del segretario dei Ds di Cerisano

Cerisano 11 maggio 2007. L’impegno profuso dalla sezione, che rappresento, per la costruzione del Partito Democratico, è apparso agli occhi dei detrattori, una fuga dalle responsabilità politiche che un partito organizzato ha sul territorio. Pochi richiami alle responsabilità politiche (negative) del governo municipale, hanno stimolato una sconsiderata, eccessiva ed ingenerosa esternazione di Salvatore Mancina, che ha perso una buona occasione per starsene zitto, evidenziando un protagonismo ed un antagonismo più verso la sua stessa classe generazionale che verso una linea politico-comportamentale che probabilmente è più incline ad un moderatismo che la sua genesi politica disconosce. Mancina sgomita per non essere complementare alle tante componenti presenti nella sua maggioranza. Il rifugio dorato auto costruito dal suo ex vice sindaco, ha spinto gli assessori della giunta Greco ad una corsa sfrenata alla seconda carica municipale, ed i consiglieri al posto d’assessore rimasto vacante. Mancato l’obbiettivo principale quello della nomina a numero due, l’impegno volge a conquistare il ruolo di politico parlatore, anch’esso resosi vacante. Un ruolo che i colleghi di giunta gli regalano volentieri. Un parlatore necessario, che provi a distrarre dal tam tam mediatico dovuto non solo al “concorsone” ma alla interrogazione parlamentare della deputata Angela Napoli che chiede chiarimenti niente di meno, circa pratiche mafiose nei processi amministrativi. Una interrogazione che riteniamo scaturita dalla sollecitazione di dirigenti di AN che traditi dal falso moralismo dei due rappresentanti in giunta del partito di Alleanza Nazionale, hanno inteso metterci una pezza con un atto sensazionale, forte ed inaspettato, ribadendo di appartenere ad un partito che ha intrinseco nel DNA la questione morale dissociandosi di fatto dai propri rappresentanti che pare viaggino verso i lidi della camerata Alessandra Mussolini. Un parlatore necessario che distragga il cittadino da un aumento sconsiderato delle tasse e dei tributi locali con l’istituzione dell’addizionale IRPEF che preleverà dalle tasche dei cittadini il danaro necessario per coprire le prebende alla struttura burocratica, i costi della politica e il posto aggiuntivo di un secondo capo dell’ufficio tecnico, che poco prima che traslocasse d’ufficio chiede alla sua giunta di approvare il progetto di bilancio sui cui contenuti è quantomeno lecito sollevare dei dubbi di etica e morale. Un parlatore camaleontico che nel comune d’origine indossa le “polacchine” di sinistra e nel comune d’adozione solidarizza coi fascisti e postfascisti. Noi ci discostiamo dal coro della richiesta di dimissioni, servirebbero a poco le dimissioni di un solo assessore, verrebbe sostituito da un questuante che attende davanti alla porta e punto e a capo. Ci sembrerebbe più considerevole l’idea di una presa di coscienza comune da parte di tutti nell’ammettere il fallimento di una esperienza amministrativa che tanto male arreca al paese, dando voce ai cittadini che in libertà ed in anticipo possano scegliersi un nuovo Sindaco ed un nuovo consiglio comunale.
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Pubblicato: Venerdì, 11 Maggio 2007 07:40
SENZA VISION E SENZA GOVERNANCE di Luciano Luciani E’ una maggioranza questa di Cerisano, ormai concentrata solo al mantenimento dello status quo nell’unico modo possibile per loro; l’intorpidimento della verità, la personalizzazione dello scontro, la pressione sulle coscienze. Una maggioranza ormai orfana dei valori, della eticità e della morale. Una maggioranza senza “vision” e senza “ governance”. Ne’ visione di un progetto, o idea di un futuro, né capacità di governo.Una maggioranza che oggi a causa dell’impoverimento desolante (sociale, economico), dell’ambiguità culturale, della mostruosa fungibilità e tangibilità di comportamenti e valori negativi, spinge sempre di più verso il mercimonio,verso il “ do ut des”, verso l’eterogenesi dei fini e la volgarità delle pretese sempre più esose dei propri accoliti e sostenitori. Il tentativo, nemmeno tanto velato; è l’annichilimento disinvolto di ogni risorsa spirituale, etica o umana, che non a caso è funzionale alla costruzione della nuova etica e della nuova morale, che questo gruppo di potere sta imponendo saporificamente alle coscienze di tutti.Una maggioranza anoressica di progetti e di eticità, di contro bulimica di “pastette”, di favori, di prebende. L’orgoglio che il Paese aveva ritrovato dopo anni bui di oscurantismo e dispotismo, ricreando una identità di cui andare fieri e riconoscersi, sembra non aver più diritto né di cittadinanza , né di memoria; cancellate in nome di uno sviluppo per pochi, che in realtà stà immiserendo l’intero Paese; Che per nessun verso và giustificato, con asfittici e spesso interessati e inconcludenti proclami del tipo “ sono tutti uguali “ o “ fanno tutti così”, che servono solo a placare le coscienze di chi ormai sodale a questa gerontocrazia nascosta e a questi tecnocrati figuranti, è in attesa “ del proprio tempo per sedersi a tavola e banchettare alla faccia della gente che merita “(da il grillo)" Una maggioranza che invece di tenere conto del dissenso, chiedendogli un confronto per giungere ad una sintesi , con pretenziosità e rozzezza, tenta di annullarlo.

Alle sane e normali critiche, invece di entrare nei meriti delle cose,si risponde con il personalismo.Chi parla è bollato come poco di buono; si scomodano bisnonni, per dimostrare non l’infondatezza dei concetti, ma l’illegittimità di chi parla, e persino arrivano, loro che ne sono i campioni, a metterne in discussione la moralità degli avversari. Alle proposte, alle idee, non si risponde con idee contrapposte, ma si risponde con il nulla, con il buco nero dell’ovvio, con la condanna eretica dell’inquisizione di questa maggioranza.
RAZZA SUPERIORE
I cittadini ormai si vedono negati la partecipazione alle scelte del territorio, perché esse non esistono. La casa Comunale si blinda al dialogo e al rispetto reciproco, diventando un “gioco” o un “morsello” da doma, o delle forche caudine, a cui tutti prima di poter accedere devono soggiacere e inchinarsi..
Non si riesce nemmeno a gestire il normale, i semplici servizi, il Paese pulito, le strade lavate e senza buche, il verde curato, i giochi per i bambini efficienti, la raccolta porta porta. E per essere ancora più sadici nei confronti di questa per loro plebe, i detentori del Paese, aumentano persino il prelievo fiscale. Vai con l’addizionale IRPEF vai con i costi alle stelle. E per mortificare ancora di più chi lavora e non arriva a fine mese vai con le stratosferiche indennità. Diecimila a te, ventimila all’altro e così via, alla faccia di chi campa con 500 euro al mese. Ma alla fine bisognava mortificare anche i giovani che meritano, che non pietiscono, ed i genitori che non si prostano, che non stanno dietro le porte in ossequio permanente; e vai con i concorsi dei vigili promessi, le cooperative, le sevizie psicologiche, le maldicenze programmate da menti oscurate. Il Paese è attonito, impaurito, disorientato.Non riesce ancora a decidere se deve prevalere l’indignazione o la paura. Se è meglio farsi i propri affari o denunciare la gravità della cosa.Quello che ci è successo è di una gravità impressionante, non volersi rendere conto e ritardare a gridare la verità, significa collaborare ad una discesa sempre più forte , verso l’auto distruzione .
Ma dico io, sarà tutto legale. Ma si fanno le cooperative e il Presidente è…….., si fanno i concorsi e vince i…….si sono fatte persino le gare dei dolci, quelle delle belle mascherine, la coppa all’agricoltore più bravo…….. ma possibile che a vincere è sempre qualcuno vicino alla maggioranza????? Ma non è che veramente siete di una razza superiore?????
L’ASSESSORE DEI VALORI (TRADITI)
Ma una attenzione particolare la merita l’Assessore censore della moralità dei tempi passati. Quello dove bisognava tornare alla tradizione, quello che denunciava gli sprechi, che s’indignava persino se un fiore aveva sette petali invece di otto.
Adesso è sparito, non accetta nemmeno le critiche eppure non sono nemmeno un decimo di quelle che Lui stesso propinava agli altri. Quando qualcuno gli fa notare ciò sa solo rispondere che gli altri sono peggio, che le buche e il pavimento ve la dovete prendere con la vecchia amministrazione, che l’erba quest’anno cresce per dispetto alla velocità doppia, che lui è andato in Francia e che quindi ha sviluppato i prodotti tipici ( sic). A chi gli faceva notare dell’inopportunità di fare Difensore civico , l’attuale prescelto; il censore dei valori traditi osava persino dire” che cussì scattanu”. Che esempio di amministratore, di politico giusto, di persona votata al bene pubblico e capace di accettare le critiche.
L’ASSESSORE PASTETTA intanto dice che lui parla solo con quelli del suo rango e non accetta il confronto con la plebe; quella plebe che ha preso in giro per anni, a bacetti promesse, per poi tradirla senza spiegazioni. Ma avremmo accettato anche questo, se fosse stato vera la sua abilità nel trovare i finanziamenti, visto che solo lui sa la strada per Catanzaro. Ma anche questa è stata una illusione e forse da pastetta è diventata la paglietta.
BEN VI STA, intanto tuonano i giovani di Cantiere Cerisano. Questo è quello che meritate, questo è quello che volete e per questo avete votato.
Questa volta l’attacco non è solo alla politica, ma al mondo degli adulti; un mondo che sentono lontano dal loro essere .
Dei giovani spesso additati come trasgressivi della morale comune. Ma la loro vera trasgressione è nella ricerca dei valori, della morale, della tradizione. Quella tradizione che voi avete dimenticato.
AI FIGLI QUALI ESEMPI DAL MONDO DEGLI ADULTI
<se riesci a sopportare di udire la verità distorta dai furfanti per abbindolare gli sciocchi……o…..se riesci a sognare……se riesci a pensare………..se riesci a parlare con la folla e a conservarti eretto e a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente….se riesce a non ferirti il nemico né l’amico più caro……..tua è la terra e tutto ciò che è in essa e quel che è più sei un uomo figlio mio>> E’ parte di una poesia scritta da R. Kipling, che un padre scrive ad un figlio; che mi ripeteva sempre anche mio padre e che io tengo in un quadro nella stanza in attesa di regalare a mio figlio. Allora di chi è il mondo?????
I giovani, come figli non vogliono in eredità beni materiali, ma vogliono sentire come un aurea, una meravigliosa figura di padre e una splendette figura di madre.
Vogliono vivere la loro vita nel presente e nella memoria di un padre un po’ severo , ma che di quella severità sapeva di nascosto piangere e di una madre che nel pianto compassionevole quotidiano sapeva celare la severità dei valori materni
Cari adulti, nemmeno il grido di dolore dei tanti figli vi turba???????????
Dovrei parlare di tante cose , ma per le cose amministrative ci sarà tempo. Oggi è l’ora dell’indignazione, perché non ci potrà essere nessun progresso se non risolviamo a priori questo cancro che si avvolge e che seduce in tanti, Non c’è speranza per una comunità , se non ci guardiamo negli occhi, e senza odio non abbiamo coraggio a dirci la verità. Quello che ci è cascato in testa è una frana morale , una inconcludenza dei modi e una volontà di chiudere un cerchio invalicabile a qualsiasi tentativo di critica , che non lascia presagire niente di buono.
…Intanto tutti i problemi e l’incapacità di governare è sempre più evidente. La raccolta porta a porta è un sogno, doveva partire a gennaio; l’erba cresce ma di contro non nasce più nemmeno un fiore nelle fioriere. Le strade del Paese si vanno sbriciolando giorno dopo giorno come le coscienze..
La villetta dei bimbi rimane nella sua condizione vergognosa e mentre anche la scuola si ribella agli inutili convegni del Sindaco, allagandosi il giorno del dibattito, gli amministratori continuano a non farsi vedere nel Paese. Viceversa le riunione di Giunte sono sempre più affollate non solo dei Consiglieri, ma dal difensore civico, dalle varie eminenze grigie, nere e dai tanti postulanti nani, dai sempreverdi ballerine con le bandierine in mano, da prestigiatori di ovvietà. Tutto si risolve con il bilancino del farmacista, che prova a dispensare le quote in modo equo solidale. Le richieste aumentano sempre di più, la pletua dei questuanti si moltiplica, perché si è saputo in giro che lì si distribuiscono pezzi di favori. Le richieste aumentano ed aumenteranno!Servirà aumentare ancora le risorse per il capitolo “regalie”.Saranno ancora di più dolori, nuove tasse, nuovi sprechi, nessuna programmazione o investimento I favori si frantumano, i posto di vigile urbano da due in pianta organica diventano sei però da dividere..Tutti vogliono bitumate parti di proprietà, vogliono muretti, muri di sostegno, lampioni di illuminazione, sussidi, medicine, gite, eccc ecc. Ma al futuro pensa alcuno???????????
BUON COMPLEANNO
Intanto un anno è passato! Poca cosa, se pensate che c’è qualcuno che da sette anni tiene continuamente una impalcatura senza aver pagato un euro. Solo io sono riuscito a iscrivere a ruolo 15000 euro, che mai nessuno è andato a riscuotere. Il Sersale che rendeva 60000 euro oggi rende appena 15000 euro( rendiconto 2005), non se ne parla più, nessuno ha nemmeno una idea , Almeno qualcuno con grande fantasia diceva di cablarlo ( sic) Nel frattempo le Associazioni sono state mortificate, l’albo annullato, la federcaccia scacciata dal rifugio per la sola colpa di essere libera e con la schiena eretta. Il servizio civile è stato perso, cosi’ la formazione, il progetto ginestra, i progetti per le imprese, l’expo Tour Calabria,il credito alle imprese, il premio Cassiodoro. In cambio oggi abbiamo il premio del più bel dolce, quello del raccoglitore di fragole, quello dell’agricoltore più amico.
Abbiamo visto però assessori fare castagne, e di ciò farsi vanto come cose mai viste!Abbiamo visto piantare piccole piantine e dimenticarsi dei tagli abusivi. Abbiamo il problema delle discariche di rifiuti pericolosi e nessuno parla.
E di ultimo abbiamo per la prima volta visto che l’immigrazione è arrivata anche da noi e non è più un problema del nord.Quanti sono gli immigrati a Cerisano, chi sono, dove lavorano, sono sfruttati?
Un anno è passato, è sotto gli occhi di tutti. La maggioranza del Paese ha voluto e vuole questo sistema, ma c’è chi nel rispetto del risultato elettorale, ha il diritto di dire quello che pensa.
E io vi dico, che questo sistema dopo aver sistemato i pochi, così come fece lo stesso sistema che governò fino al dissesto finanziario, crollerà consunto, sfinito, schiacciato da richieste sempre più esose a cui non potrà dire no. Perché a quello si, e adesso a me si dice no, diranno in molti aumentano le pretese! .Questo succederà da oggi in avanti e anche quelli che non credono a questi nostri amministratori, si presenteranno per avere quello che si può.
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Pubblicato: Lunedì, 07 Maggio 2007 14:01
L'assessore francesizzato
di Luciano Luciani
Cade anche l’ultimo mito dell’Assessore all’Ambiente.:
Ripercorriamo la debacle( ORMAI è FRANCESIZZATO!):
Il mito principe Le buche .
di questa storia ne aveva fatto il cavallo di battaglia (battaie), mitico quando in Consiglio si presentava con un pezzo (avec) di asfalto, invitando Caputo alle dimissioni ( pour se presentaire dimissioneire); oggi andate a Cosenza da Carito, provate a passare all’altezza del depuratore, sarà una impresa. Il resto lo lasciamo immaginare.
Il mito della Cosenza Fiumefredddo:
Bisognava riqualificare questa strada, decine di cantonieri dovevano pulire le cunette: la realtà è che tutto è peggio di prima, una frana da più di un anno aspetta di essere aggiustata, mentre il sottoscritto attaccava la Provincia sulla viabilità e sulla mancanza di fondi per la Cosenza Fiumefreddo a dispetto della Cosenza Lago, l’Assessore rimaneva in silenzio.
Il mito dell’Ambiente:
Bisognava rispettare la montagna, c’è l’eternit presso discariche in montagna , gli alberi vengono tagliati abusivamente, questo diceva. Niente è cambiato, anzi il degrado è arrivato vicino al Paese, ora l’ambiente è fare la festa della montagna, la festa ecologica e dare premi.
Il mito del lavoro artigiano:
Prometteva che ai piccoli commercianti e soprattutto agli artigiani, bisognava non farle pagare le tasse comunali, in quando esprimevano attività da premiare. Nel bilancio 2007, i commercianti pagheranno più delle abitazioni, alla faccia della premialità
Riamane un solo mito, quello dei prodotti tipici, stiamo aspettando la seconda convocazione del progetto. E’l’ultima carta da giocare, persa questa non gli rimane che dire che si era sbagliato o che abbiamo capito noi male.
Noi speriamo che si rifletta su questo, non in uno spirito punitivo, infatti lo sosteniamo tutti anche sui prodotti tipici. Noi di destra dal nostro Leader ci aspettiamo il guizzo del cavallo di razza (finisseur)
Ma la vita è coerenza, e noi non capiamo bene la sua politica. Ci aveva rotto i timpani , con le sue idee, per la verità tante condivisibili!
Siamo delusi, nel vedere che niente di quello promesso ora viene mantenuto. Ci sono difficoltà, le dica, saremo al suo fianco!!Non gli fanno fare le cose? Ha cambiato idea?il Paese aspetta di parlargli; aspetta e spera dice lui, mentre sfreccia sulle strade del Paese evitando di fermarsi!!!!
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Pubblicato: Mercoledì, 02 Maggio 2007 08:54
La morale è una cosa, la legalità è altra cosa - di Luciano Luciani - Anche il Sindaco ha detto nell'ultima intervista ad una televisione privata, relativamente al concorso, che si tratta di una questione solo morale.Lo stesso vincitore del concorso in una lettera ad un quotidiano locale , aveva ammesso scusandosi, che la gestione della vicenda era stata non corretta. Io stesso avevo dall'inizio invitato a dividere le cose, essendo una cosa la questione morale, altra quella politica, altra quella legale. Sull'ultima ritengo come allora l'opportunità che siano i soggetti titolari delle azioni susseguenti ad avere l'onere delle verifiche. Lo stesso vincitore del concorso ha accettato l'interrogazione della Napoli con serenità; diversamente ha fatto il Sindaco, scagliandosi contro la Napoli stessa, sfidandola nientemeno ad assistere al comizio contro i delatori di professione.Che diversi stili e che diversa eleganza dei vari attori, quello che è certo che la maggioranza senza l'ex vicesindaco, avrà le sue difficoltà a raggiungere una maturità politica nuova e rinnovata. Sul piano politico, registriamo la dichiarazione del sindaco, che loro si sono occupati solo di occupare un posto vacante. Cosa non vera, perchè è bene ricordare , che il posto di part time per ufficio tecnico, fu creato apposta con la variante della pianta organica, variante da me contestata da assessore, che insieme alla vicenda dei mutui, furono alcune delle concause che mi costrinsero per coerenza ad abbandonare una maggioranza, che si avviava , verso una politica i cui frutti si stanno oggi vedendo. Diverso l’atteggiamento della amministrazione, con i posti dei vigili, per esempio, che se pur vacanti e forse necessari di copertura certamente più urgente di quella di part time ufficio tecnico, non hanno trovato ad oggi nessuna voglia di coprire le caselle vuote , né credo troveranno il coraggio di cancellare i due posti, per evitare proteste dei tanti aspiranti: Si registra intanto una azione a mio parere valida, con lo sportello del consumatore, che potrà servire veramente alla popolazione e soprattutto ai ceti più indifesi.Diverso il discorso del difensore civico, che nientemeno adesso partecipa alle riunioni di maggioranza. Da non commentare, già frutto non di una scelta condivisa e condivisibile , conseguenza di accordi elettorali, oggi che persino fa parte integrante della maggioranza, ci si domanda , quale ruolo di difesa del cittadino e di imparzialità possa La maggioranza decide di fare un comizio, dimostrando essa di essere in campagna elettorale permanete e dimostrando di non volere affrontare i problemi nel merito, ma di esser interessata ad intimidire, a personalizzare gli scontri, allontanando sempre di più la gente dalle Istituzioni. E al di là di queste inutili dimostrazioni di arroganza, di mancanza di riconoscimento degli altri, il Paese continua a essere sempre lo stesso in negativo.Nei prossimi giorni parleremo di Raccolta differenziata, di COSAP, di residui, di programmazioni gettate al vento di occasioni perse. Parleremo del rendiconto 2006, parleremo dell’aumento delle tasse, dell’addizionale IRPEF, parleremo delle indennità , parleremo degli sprechi. Parleremo anche di muri delle manche, di illuminazioni pubbliche, di servizi, di raccolta porta a porta, di posti di lavoro prima promessi e poi negati, di bisogno dei malati. Ma sempre con dati, fatti, senza sparare nel mucchio, senza essere populisti, ma portatori di critiche sane e necessarie.Soprattutto non ci arrenderemo mai alle minacce, ai soprusi, alle cattiverie, che lasciamo ad altri attori, ad altri modi di essere, ad altre moralità ed eticità.Cercheremo di interpretare la parte sana di un Paese che è in parte malato, che vive una oggettiva difficoltà a crescere, a fare dei progetti per il futuro. Cercheremo di capire i motivi per cui tanti si sono rassegnati, e si cullano nella speranza di un posto in Comune che forse non verrà mai! Cercheremo di capire i motivi per cui tanti hanno difficoltà a esprimere giudizi franchi. Cercheremo di capire se il nostro territorio è sano dal punto di vista ambientale, se esistono discariche abusive in montagna e se per caso esistono nel territorio materiali nocivi alla salute dei cittadini e se per caso ci sono persone che pur a conoscenza dei pericoli che la popolazione sta correndo fa finta di niente! Ci interrogheremo delle troppi malattie tumorali che questo Paese sta subendo e se le stesse sono nella media o no. Ci interrogheremo sul futuro di questo borgo, che produce un reddito medio di soli 7000 euro pro capite.Un Paese che perde annualmente circa 500000 euro di pensioni in entrata e non riesce recuperarli attraverso il lavoro. Parleremo de giovani di Cerisano che lavorano fuori, di quanti sono, di quanti potranno essere a breve. Parleremo di una generazione di genitori che ha i figli lontani e si appresta a perderne altri per la necessità di avere un riconoscimento dei loro studi e non essere costretti a umiliarsi di fronte a politici che non hanno mai fatto storia nella vita e pretendono di farla a danno degli altri con l'arroganza , le sevizie , i ricatti, le promesse, le misere regalie di situazioni precarie a vita. Parleremo di una comunità in cui solo pochi giovani hanno il coraggio di opporsi a personaggi che nei bar ripetono litanie del tipo "fino a quando ci sarò io, vinceremo sempre" , in un tentativo inutile di riscattare tante ed altre negatività, con la ricerca di metter paura e di sottomettere con la forza anche la sana critica e il giudizio comune.Una morale che deve essere messa sotto i piedi per sostituirla con una morale antica in cui ancora tanti non riescono a liberarsi. I Padroni da una parte che non riescono a accettare i tempi dell'uguaglianza e tanti terrieri dall'altra che non riescono ad affrancarsi. Come se 50 anni non fossero ancora passati e le persone si riconoscessero per il cappello alcuni e la coppola altri. Come se ancora alle feste esistessero le stimanze, ai tanti don . Come se la libertàdel popolo, della gente onesta e che lavora non fosse mai arrivata. Come se ancora i titoli si dessero per nascita e non per il lavoro e per le capacità di ognuno. E in mezzo, tra i don e il popolo, i tanti caporali, i tanti fattori, i tanti podestà, che nati anche loro nel popolo, sperano di affrancarsi servendo i padroni e i don, e per questo tradendo i propri natali, il popolo a cui appartenevano. Una vicenda complicata, una vicenda difficile da raccontare, che potrà avere diversi colpi di scena, di finali imprevisti, e che proprio per questo sarà sempre più appassionante.
Alla prossima Luciani Luciano
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Pubblicato: Mercoledì, 07 Luglio 2004 00:00
Ovvero, i furbetti del paesino - La cicala, in questi tempi la sera nei bar, si diletta a parlare di come è brava, di come sà far le cose e di come gli altri siano a suo dire incapaci.Le cicale sono terribilmente noiose, senza qualità e idee, s’attaccano all’ombra di chi sta al sole (i padroni, i prepotenti, i notabili) per esibirsi nel loro canto sempre uguale, fre fre fre fre fre fre fre fre fre ..Si divertono a dipingere gli altri e a criticarli, e di queste mascalzonate e cialtronate si fanno vanto!!!!Queste castronerie quotidiane, che poi sono di una noia mortale, sono sempre le stesse.Le cicale, vestite da tuttologhi, con la sicumera di chi sa tutto di tutti , hanno bisogno di questa carnevalata quotidiana per restare nel jet-set politico e sociale.Malinconica creatura che attraverso questi sproloqui crede di gestire e ingannare l’opinione pubblica.La cicala è un falso moralista, è un falso migliorista, è un falso ideologico, e ama fornificare con quelli che prima detestava e disonorava. Perché mentre chi ha osato dire la verità, viene detestato e calunniato; chi finge di apprezzarlo viene conservato dal suo canto falso e traditore. La cicala è certamente un insetto che in nome del Politically Correct o della convenienza o nell’illusione di assurgere al grado di prepotente e approfittatore( i suoi referenti ) ha rimpiazzato il suo credo, da contestatore a conformista.. In nome di quel conformismo che riverisce gli approfittatori e condanna i difensori. Io credo che nel segreto della loro infinitesimale coscienza la pensano come chi criticano, ma per loro è troppo forte dover ammettere che la loro superiorità possa vacillare dinanzi ai fatti; ma soprattutto l’illusione e la voglia di potere passare dal grado di onesto laborioso a quello di truffaldino prepotente e riverito Don Signore, è una attrazione irrinunciabile. Le cicale in questa loro breve estate, ridotti a megafoni dei padroni non sono più pensiero, non sono più idea, né sono più speranza; ma solo una espressione numerica che serve ai veri padroni per far sì che si possano calunniare i semplici e laboriosi, per continuare il loro sporco lavoro senza insozzarsi le mani. La cicala non rappresenta altro che quel paesanotto furbacchiolo nonché maligno egoista che usa servire i potenti e maltrattare i disgraziati. Le cicale si vedono subito. Sparlano di tutti, non riconoscono agli altri nessun pregio, di contro loro sanno di tutto, da come si cucina, a come si va a funghi, a come si fanno le case e persino sanno di alta chirurgia o come si fa il ponte di Messina.Sanno di tutti e di tutto e trovano il peccato anche nell’ovvio. Niente della conoscenza dello scibile umano ha per loro segreti. Se si prova minimamente a contraddirli diventano i peggiori nemici. Di contro , verso i potenti diventano l’opposto, servili, gli danno sempre ragione e ne diventano lo strumento.Così le cicale nei loro canti sempre uguali, arrivano alla fine dell’estate sfiniti, senza aver potuto mettere in casa nessun bene materiale , ma soprattutto nessun riconoscimento morale. Ai primi freddi, appena accorti di non aver niente in sacca si rivolgeranno ai loro padroni che li disconosceranno. Né presso la gente laboriosa dopo averli insultati per tutta l’estate troveranno un aiuto.Sarà per loro la fine.I prepotenti, approfittatori, con quello truffaldinamente messo in cascina passeranno l’inverno, così non sarà per le cicale!!La nuova estate ricomincerà con i furfanti che avranno provveduto ad arruolare nuovi paesanotti furbacchioli, che diventeranno cicale per un’altra nuova e breve estate…………………….. e tutto ricomincerà , così è, da tanto, tanto tempo…..nei nostri luoghi, ………….così sarà per tanto , tanto tempo…..nei nostri luoghi.
Luciano Luciani
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Pubblicato: Mercoledì, 07 Luglio 2004 00:00
Dopo le castagne, le cocuzze, i dolci arriverà il tempo delle pittulille? - di Luciano Luciani - La politica di questa comunità, non ha preso coscienza dell’esistenza di una parte di Paese, soprattutto nei giovani, che interpreta il proprio presente, su dinamiche nuove, orientate alla costruzione di un futuro e non alla distruzione del futuro degli altri per difendere interessi di bottega.Questa Politica preferisce continuare a ragionare al passato, coltivando schemi che appartengono a tempi che furono, tempi che ci hanno regalato l’enorme debito pubblico che abbiamo, che non è altro che dover pagare cambiali fatte da altri per interessi di parte.Questa incomprensione sta determinando il rischio che la parte di Paese produttiva e innovativa si muova tra il tentativo di attività di sviluppo isolate o la tentazione del disimpegno.Siamo di fronte ad un Paese spaccato, non tra destra e sinistra, tra ricchi e poveri, ma la spaccatura vera è tra un segmento di gruppi sociali e professionali pervicacemente corporativi o dipendenti per stipendio e clientela dalla finanza pubblica, e una rete di persone che testimonia un desiderio di autoaffermazione e di voglia di crescere e accettare le sfide di una società complessa e dinamicamente in evoluzione come quella odierna. Il black out interpretativo , l’incomprensione della politica della realtà di questo Paese, ha portato i politici stessi a contrapporsi alla volontà rinnovatrici dei settori dinamici della comunità, contrapponendo una lettura e di conseguenza una azione datata della società e sulla società. Cerisano è stato tagliato in due, non interessa quello che si esprime come competenza, professionalità, onestà, coerenza, ma interessa solo l’alliniamento ad un modo dirigistico vecchio e consunto, che contrappone alle giuste istanze e critiche sui fatti , motivazioni ideologiche e personali, strumentalizzazioni preconcette che servono di volta in volta a negare che questo Paese sia vivo e possa esprimere modelli di sviluppo diversi e più efficaci.Ancor di più serve a nascondere che questi modelli efficaci di sviluppo , possano essere diretti da professionalità e competenze , che ai politici attuali mancano. Di fronte a questo potere che tenta di difendere come può i suoi segmenti protetti e quindi se stesso, , succede che i protagonisti del nuovo si sentino autorizzati al disimpegno e ad impiegare le loro professionalità verso interessi legittimi, ma egoisticamente personali. Si sottrae così al Paese, quella energia per lo sviluppo che porterà la comunità verso un declino certo e inevitabile.Non bisogna pensare però che chi aspira a rientrare nelle categorie protette sia esclusivamente nelle file dell’attuale maggioranza di governo comunale, né si può pensare che tutte le forze di sviluppo siano concentrate nell’attuale minoranza .Se nella maggioranza dei casi effettivamente è così, non si deve dimenticare che anche la lista che ha perso, ad un dato momento, sia nella presentazione delle liste, sia nella campagna elettorale, ha dato spazio ad alcuni settori datati, che rappresentavano anch’essi una visione della politica simile a quella che noi contestiamo agli altri).Ecco perché vedo con favore i giovani come facce nuove e di speranza di una nuova politica.Ma vedo con chiarezza anche la necessità di favorire insieme al ricambio, una aggregazione in cui non si badi alla vittoria a tutti i costi, ma si badi a emarginare a priori tutte le persone , le categorie che strumentalizzano da troppo tempo, visibilmente e invisibilmente, la politica cerisanese.Solo così le migliori energie del territorio potranno eliminare la trappola in cui siamo caduti.Cerisano non ha bisogno di dimenticare il presente e negare il futuro “ubriacandosi “ di castagne, cocuzze dolci e feste varie. Cerisano ha necessità di riguardare la realtà, di pensare al futuro anche e soprattutto dei giovani, e non sacrificare iprogetti, i sogni per difendere privilegi di persone che vogliono fermamente rimanere attaccati a privilegi che non solo non meritano, ma sono di ostacolo ad ogni forma di possibile sviluppo.
Luciano Luciani